Ancora una volta ho provato a fotografare la nebulosa Testa di Cavallo. È una delle nebulose maggiormente riconoscibili e note che ho voluto ancora riprendere, sempre dal balcone di casa, per cercare di ottenere un risultato migliore, avendo ora la possibilità di usare filtri a banda larga e stretta per rimediare al forte inquinamento luminoso dei nostri cieli.
La Nebulosa Testa di Cavallo (Barnard 33) è una nebulosa oscura situata nella costellazione di Orione, nei pressi della cintura. È un oggetto che si trova a circa 1500 anni luce dalla Terra, si trova appena sotto la stella Alnitak, la più a est della cintura di Orione. La sua silhouette scura ricorda la testa di un cavallo e contrasta con lo sfondo rosso vivo di una regione di formazione stellare nota come IC 434.
L’oscurità della nebulosa è principalmente causata da polvere densa, anche se la parte più bassa del “collo” getta un’ombra sulla sinistra. I flussi di gas che lasciano la nebulosa sono incanalati da un forte campo magnetico.

La colorazione rosso vivo di sfondo (IC 434) è una regione di formazione stellare. Questo colore è originato prevalentemente da idrogeno, ionizzato dalla vicina e brillante Sigma Orionis.
A sinistra della Testa di Cavallo si trova la Nebulosa Fiamma, catalogata come NGC 2024. Essa è molto vicina alla brillantissima stella Alnitak, tanto da venirne quasi oscurata dalla sua luminosità.
Si tratta di una grande regione HII visibile poco ad est della brillante Alnitak; la sua caratteristica fisica principale, che le conferisce pure il nome, è una grande banda scura di polveri che l’attraversa, allargandosi progressivamente e conferendo alla parte brillante della nebulosa una forma a fiamma.
La sorgente illuminante non è, come potrebbe sembrare, Alnitak, poiché questa stella si trova a circa 820 al di distanza. La fonte potrebbe invece essere un giovane ammasso di circa 300 stelle scoperte nella parte meridionale della nube nel corso degli anni novanta, le cui componenti possiedono una magnitudine apparente che arriva fino alla tredicesima.
Questi oggetti sono tra i più freddi conosciuti nel campo dell’astrofisica, e sono di particolare interesse per quanto riguarda il processo di formazione stellare. L’alta densità dei gas, unita alla pressione degli strati più esterni e alle basse temperature, crea le condizioni per un “collasso gravitazionale”, il quale genera nuove stelle circondate dai relativi dischi protoplanetari.
Queste sono ovviamente informazioni che ho tratto da Wikipedia.
Dati di scatto:
Questa immagine è il risultato dell’integrazione di:
- 19 ore e 55 minuti con filtro L-Extreme
- 2 ore e 23 minuti con filtro L-Pro
Riprese fatte tra Novembre e Dicembre 2024 dal cielo di Nole (TO)
Telescopio newton GSO 154/600, Camera di ripresa ASI 294 MC Pro
Telescopio guida 60/240, Camera ASI 120 mini
Montatura Skywatcher HEQ-5 Synscan GoTo
Acquisizione Asiair Pro, Elaborazione in RGB ed in Hubble Palette con Pixinsight.
